È ormai chiaro che, a seguito della guerra in Ucraina, l’Italia rischia una grave crisi energetica. I costi di luce e gas sono aumentati a dismisura, se non addirittura raddoppiati.

Secondo i dati dell’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, il primo trimestre del 2022 ha assistito ad un aumento della bolletta elettrica del 55%.

Italia a rischio crisi energetica, necessario puntare sulle rinnovabili

Inoltre, le preannunciate sanzioni alla Russia da parte di Unione Europea e Stati Uniti hanno avuto pesanti conseguenze sui mercati e fatto impennare le quotazioni del gas, utilizzato da mezza Europa per la produzione locale di energia elettrica.

L’Italia produce il 60% dell’energia utilizzando il gas, metà del quale arriva dalla Russia. È, quindi,  necessario aumentare l’indipendenza energetica dalle importazioni dei combustibili fossili. Ciò servirà sia a livello di sicurezza nazionale che ambientale: l’elettricità derivata da gas dovrà passare dal 60 al 30% entro il prossimo decennio, così da ridurre significativamente anche le emissioni di CO2.

Per facilitare tutto ciò, il Governo dovrebbe impegnarsi nel ridurre gli infiniti iter burocratici e permettere l’installazione di tutti gli impianti rinnovabili che a oggi risultano bloccati perché ancora in attesa di autorizzazione.

L’obiettivo che non va dimenticato è la decarbonizzazione, che sarà possibile raggiungere solo grazie a massicci investimenti nelle risorse rinnovabili. Mentre in molte parti del mondo esse risultano essere un settore in cui investire, il nostro Paese non sembra prestare particolare attenzione alla transizione energetica.

Fonte: ilgiorno.it

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