“L’Italia ha un piano molto chiaro: nel brevissimo termine, nell’ordine di settimane, non c’è nessun problema di approvvigionamento, dal prossimo anno c’è da affrontare il problema dello stoccaggio, ma abbiamo una strategia per il breve, il medio e il lungo termine, per sganciarci dalla dipendenza del gas russo”. Lo ha spiegato il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, al Consiglio Ue Energia a Bruxelles.
La transizione energetica dovrebbe tradursi in indipendenza nazionale ed energia a km0, senza dover parlare di centrali a carbone. Un esempio di tutto ciò è la Sardegna che oggi è in gran parte supportata da una centrale a carbone la cui chiusura è prevista per il 2025. Enel ha già dichiarato che sarà possibile attivare un progetto con energia solare ed eolica che sarebbe sufficiente a sostituire la centrale e rendere la Sardegna la prima regione italiana completamente a impatto zero e totalmente rinnovabile.
Ad oggi, tuttavia, la soluzione che sembra essere più probabile è il trasporto di gas via nave, processo decisamente inquinante e di forte impatto sulle emissioni di CO2.
Inoltre, il Premier italiano Mario Draghi ha sottolineato come il nostro Paese sia in forte ritardo nel processo di decarbonizzazione rispetto agli altri paesi europei. La produzione locale di energia pulita è un fenomeno relativamente recente e ha visto uno sviluppo significativo solo negli ultimi anni.
È necessario investire maggiormente in una rete elettrica nazionale intelligente che permetta di puntare su solare, eolico e idroelettrico e non più sulle fonti fossili.
Fonti: ilfattoquotidiano.it/ilblogdellestelle.it
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